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Ecco come sono nati i Pokémon di 5° generazione [Parte 3]

Se siete dei fan Pokémon accaniti e vi piace andare oltre ai semplici videogiochi, allora la lettura di questo articolo sarà per voi più che piacevole, e arricchirà la vostra conoscenza svelandovi i segreti e le origini dei Pokémon di 5° generazione.

Fonte: LavaCutContent

Nel 2011 fu pubblicata su Nintendo Dream (Volume 201) un’intervista che spiegava ai lettori l’origine dei nuovi Pokémon presenti nei nuovi giochi di quinta generazione, Pokémon Bianco e Nero.

In seguito furono pubblicate a distanza di circa un mese altre 6 interviste, che costituiscono la fonte di tutte le informazioni che andrete a leggere qui di seguito.

In questo articolo vi presentiamo l’origine di ben 41 Pokémon, raccontata ai fans durante un’intervista da Ken Sugimori, Takao Unno e Yusuke Ohmura, game designers dei giochi dei mostriciattoli tascabili di quinta generazione.

Cominciamo quindi con i primi.

Gli Starter: Snivy, Tepig, Oshawott.

Sugimori comincia spiegandoci il procedimento con la quale i tre Pokémon sono stati creati. Tutti i Pokémon iniziali di ogni generazione infatti vengono ideati seguendo generalmente uno stesso schema. I tipi sono 3, e sono sempre Erba, Fuoco e Acqua. Una delle cose più importanti è che questi mostriciattoli non devono assolutamente riprendere il design di altri Pokémon, e devono soprattutto avere un tema predominante che li colleghi al loro tipo (e che spesso, come ci viene detto, è la cosa più difficile). E sempre riguardo al loro aspetto, quando vengono ideati si cerca sempre di basarsi su animali conosciuti da tutti, familiari anche ai giocatori di età più giovane. Inoltre, essendo essi i primi compagni d’avventura, hanno il compito di affiancare gli allenatori più inesperti, che muovono i loro primi passi all’interno di un mondo nuovo, e proprio per questo motivo devono avere al loro primo stadio un aspetto debole, tanto inesperto nelle lotte quanto il loro allenatore. È poi negli stadi successivi che cominciano ad assumere uno sguardo più aggressivo e più fiero, e a diventare fisicamente più forti, risultato di una crescita progressiva avvenuta al fianco del giocatore.

Tepig, Snivy, Oshawott: Le Origini

Unno continua l’intervista raccontandoci dei problemi che si sono riscontrati durante le loro creazioni. Il primo ad essere stato progettato è stato Tepig. In seguito è stato il turno di Snivy, e per ultimo Oshawott. Ideare un buon starter di tipo Acqua è forse la cosa più difficile, in quanto non sempre è facile trovare un tema che ricolleghi subito il mostriciattolo al tipo Acqua. E la stessa cosa vale per il tipo Erba. Ad esempio, sarebbe banale disegnare un semplice cane con delle foglie che gli crescono sopra.
Come detto precedentemente, il primo al tempo fu Tepig. Quando i game designers hanno avuto l’idea che Tepig potesse essere un maiale di fuoco con tanto di fiamme che gli escono dal naso, subito hanno pensato che fosse un ottimo concept, e che sarebbe potuto uscire fuori qualcosa di carino.

Il discorso fu però diverso per Snivy.

I Pokémon di tipo Erba sono facilmente riconducibili ai rettili, ma come specifica Sugimori, la lucertola era già stata utilizzata come base per un Pokémon. Per questo motivo si è deciso di provare questa volta con un serpente. Il problema dei serpenti è però la mancanza di zampe, e un mostriciattolo del genere allo stadio base sarebbe potuto risultare un po’ strano e poco apprezzato. È infatti per questo che Snivy è provvisto di due gambe e di due piccole e tenere mani, mentre le sue evoluzioni cominciano gradualmente ad assumere maggiormente l’aspetto di un serpente. Nonostante questo però, anche Serperior ha due piccole mani che tiene nascoste, in modo solenne, sul suo dorso.

È proprio così: incredibilmente, quelle che vedete sul suo dorso sono proprio mani!

Qualche problema col tipo Acqua...

Come detto precedentemente, il tipo Acqua è sempre stato un problema per i game designers, che hanno sempre riscontrato diversi problemi nella realizzazione di un buon starter acquatico. Una volta deciso infatti che l’aspetto di Oshawott sarebbe stato basato su una lontra, i problemi sono arrivati con le sue evoluzioni. Creare infatti altre 2 lontre semplicemente più grandi e su due piedi, non le avrebbe certo rese più forti. È Ohmura a raccontarci come hanno fatto a superare questa difficoltà, con una storia davvero molto interessante. Ohmura infatti ci spiega che solitamente è abituato a disegnare osservando dal vero, e proprio per questo motivo aveva deciso di andare ad un’esibizione di lontre. Mentre assisteva all’esibizione, il caso (o il destino) ha voluto che proprio accanto ci fosse contemporaneamente un’esibizione di leoni marini, che agli occhi di Ohmura sono sembrati grandi, forti…e perfetti per essere la giusta evoluzione di Oshawott! È così che quindi nasce Samurott, il Pokémon ispirato ad un leone marino, nato dalla testa di Ohmura e voluto dal fato. Solo dopo sono state ideate le sue due forme precedenti.

La Divisione dei Ruoli

Sugimori durante l’intervista ci spiega un’altra cosa molto interessante riguardante i ruoli che i tre Pokémon dovevano ricoprire, e il tipo di personalità che ognuno di essi doveva avere.

Solitamente i tre mostriciattoli iniziali sono sempre:

  • Uno divertente, dall’aspetto simpatico
  • Uno “cool“, forte ed elegante
  • Uno serio

Una volta ideati tutti e tre, si è deciso quindi che Tepig sarebbe stato quello simpatico, Snivy quello “cool“, e Oshawott quello serio (lo si può notare infatti dall’espressione facciale della sua ultima forma evolutiva).

Unima inoltre è una regione che ospita diverse culture, e per questa ragione si è deciso di fare un’ulteriore suddivisione dei ruoli. I tre Pokémon iniziali infatti sono simbolo della cultura Giapponese, Cinese, e dell’Occidente. Il design di Serperior è ispirato ad un cavaliere Europeo, dello stampo ad esempio di Lady Oscar da “La Rosa di Versailles“. Emboar invece, l’ultima evoluzione di Tepig, si regge su due gambe e diventa una sorta di umanoide: a tal proposito è quindi ispirato all’ufficiale Zhang Fei, tratto dal romanzo cinese dei Tre Regni. Infine si era deciso che Oshawott si sarebbe dovuto ispirare ad un Samurai Giapponese.

La vera svolta fu infatti quando si decise che la conchiglia presente sullo stomaco di Dewott si potesse rimuovere per essere utilizzata come arma. Una volta stabilito questo, si è capito che renderlo un Samurai non sarebbe stato troppo difficile. Quindi riassumendo, abbiamo scoperto che Serperior è ispirato a Lady Oscar, un cavaliere francese di sesso femminile, mentre Emboar ad un forte ufficiale cinese (entrambi morti in battaglia), ed infine Samurott ad un Samurai Giapponese. Ricordatevelo la prossima volta che li userete in battaglia!

Zorua e Zoroark.

Zorua e Zoroark sono stati i protagonisti del 13° film Pokémon Zoroark: Maestro delle Illusioni. Per il film infatti servivano due Pokémon di tipo Buio, e perciò nella lista dei primi Pokémon da ideare erano già presenti le bozze di questi due mostriciattoli.

Patrat-Watchog, Pidove-Tranquill-Unfezant.

Patrat e Pidove sono paragonabili ai Pidgey e Rattata di prima generazione. Il loro design è molto semplice, e non differisce di molto dalla specie di animale a cui si ispirano. Ad esempio, Pidgey assomiglia molto ad un normalissimo volatile. Di conseguenza a variare sono solo piccoli particolari, come ad esempio gli occhi per Patrat.

Per quanto riguarda Pidove invece, che è ispirato ad una tortora orientale (mentre Unfezant ad un fagiano) la situazione è molto più interessante. Infatti è presente sul suo petto la forma di un cuore, e per la sua ultima forma evolutiva, Unfezant, lo stesso cuore è presente sulla sua faccia. L’origine di ciò è molto particolare, e deriva da un gioco di parole giapponese (forse un po’ confusionario, ma provate a seguire il discorso)! “Piccione” in giapponese si dice “hato“. “Cuore” invece si traduce con “haato“, parola che deriva dall’inglese “heart“. Dato che la pronuncia delle due parole è molto simile, Pidove presenta quel cuore sul petto. “Fagiano” d’altra parte trova il suo corrispettivo nipponico in “kiji“. Tranquill è una tortora orientale, ovvero “kijibato“, che è l’unione di piccione e fagiano (“kijihato“, ma la “h” per via di alcune regole di lingua giapponese si pronuncia “b“, perciò “kijibato“). Vi avevo avvertito che sarebbe stato un po’ complicato, questi giapponesi non scherzano con i giochi di parole!

Victini.

Victini, il Pokémon Vittoria, ha un padre che probabilmente voi tutti conoscete molto bene. Si tratta infatti di Junichi Masuda, anche se in realtà ad aver disegnato il mostriciattolo è stata la designer Mana Ibe…la “mamma” di Victini! Sugimori ci racconta infatti del desiderio di Masuda di avere nel Pokédex Regionale di Unima un Pokémon unico nel suo genere, capace di portare fortuna, e di farti sentire tanto forte “da poter addirittura superare un esame con lui accanto“! Quella di mettere la “V” sulla testa di Victini è stata un’idea dello stesso Masuda, con l’intento di mettere sul capo del Pokémon un simbolo di buon auspicio.

Minccino e Cinccino.

Minccino è l’equivalente del Pokémon di prima generazione Clefairy. Junichi Masuda questa volta voleva assolutamente avere un mostriciattolo bello da vedere, in modo tale che tutti potessero pensare che fosse molto carino. E Sugimori, il re del design dei Pokémon, non ha potuto far altro che chiedere aiuto alla regina: Atsuko Nishida. Se questo nome non vi dice niente, cercherò di spiegarvelo brevemente.

Si tratta di colei che ha ideato mostriciattoli del calibro di Pikachu, Eevee (e tutte le sue evoluzioni, eccetto Flareon e Jolteon), Bulbasaur, Squirtle, Charmander e la sua linea evolutiva, Oddish e la sua linea evolutiva, Ponyta e la sua linea evolutiva, e tanti altri. Quando Atsuko presentò le sue bozze dei due Pokémon, c’era ormai poco da modificare: quando si parla di mostriciattoli carini, lei non è seconda a nessuno! Anche Cinccino, lo stadio finale, non differisce troppo in grandezza o potenza, quanto in eleganza, così da rimanere in tema con l’origine della sua pre-evoluzione.

Audino.

Anche Audino, come Minccino, è stato creato in seguito ad una richiesta di un Pokémon carino. Audino è paragonabile a Chansey di prima generazione. Sugimori spiega (non senza qualche sorrisino) che bisognava anche trovare qualcuno che potesse sostituire Chansey nell’anime, nel suo ruolo di aiutante dell’infermiera Joy, e perciò ha dovuto pensare ad un Pokémon che potesse ricoprire questo ruolo. Le storie sulla creazioni dei vari mostriciattoli sono svariate, ma Audino è il primo Pokémon ad essere stato creato allo scopo di ricoprire un particolare ruolo nella serie televisiva!

Munna e Musharna.

Munna e Musharna sono altri due Pokémon ideati da Ms Nishida. Questa volta però non c’erano particolari richieste: infatti Sugimori ha semplicemente chiesto ad Atsuko di disegnare qualcosa, e da questo “qualcosa” ne è uscito fuori Musharna. Musharna è un mostriciattolo ispirato ad un tapiro, con un “sogno” che gli esce fuori dalla testa. A quel tempo non era ancora stato pensato il “mondo dei sogni“, ma ormai non importava: Musharna poteva ricoprire benissimo quel ruolo, e quindi non si è fatto altro che pensare infine al design di Munna. Comunque, al contrario di quanto si possa pensare, non è raro che un Pokémon venga ideato prima di alcune meccaniche o della storia, e questo ne è un chiaro esempio.

Sawk e Throh.

Per disegnare questi due Pokémon, Sugimori ha pensato a quali mostriciattoli lottatori non fossero stati ancora ideati. Gli venne quindi l’idea del Judo, e quindi di Throh. In realtà però, quest’ultimo era già stato progettato ai tempi di Diamante e Perla, ma fu poi scartato all’ultimo. Quindi Sugimori decise di riprenderlo e di effettuare qualche modifica, e infine di affiancargli un degno rivale. E ovviamente “l’opposto” del Judo non può che essere il Karate: da qui nasce Sawk.

Curiosità: inizialmente Throh e Sawk invece delle sopracciglia, avevano due corna il primo, ed un solo corno il secondo. Entrambi furono poi ovviamente modificati. Anche se non sono stati mai pubblicati i primi artwork, possiamo comunque immaginarci i due combattenti con il loro precedente aspetto!

Emolga.

In ogni generazione è sempre presente un piccolo mostriciattolo di tipo Elettro molto carino che ricopre il ruolo di Pikachu. Ad esempio seguendo questa tradizione sono stati creati Pichu, Plusle, Minun e Pachirisu. L’unico obiettivo che i game designers si prefissano nella realizzazione di questi Pokémon è quello di renderli solo i più carini possibile. Solitamente il “renderli carini” non basta, e gli altri mostriciattoli vengono realizzati seguendo altri scopi ben precisi, ma per quanto riguarda Emolga, a detta di Sugimori, doveva essere semplicemente carino e basta. Quando si è ideato Emolga si voleva inoltre combinare il tipo Elettro con un altro, e per questo motivo si è deciso di basarsi su uno scoiattolo volante. E il risultato è assolutamente tenerissimo. Inoltre con la quinta generazione sono stati introdotti gli sprites animati, e in questo modo si è potuta realizzare l’animazione di Emolga che plana.

Pansage-Simisage, Pansear-Simisear, Panpour-Simipour.

Questa volta a prendere la parola è Takao Unno, colui che ha disegnato questo trio di Pokémon di quinta generazione. Unno ci racconta che prima di progettare Pansage, Pansear e Panpour gli era stato spiegato il loro ruolo nel gioco, e il loro luogo di apparizione. Quando Takao ha saputo che sarebbero stati i Pokémon principali dei 3 capopalestra di Levantopoli, e che la loro palestra sarebbe stata un ristorante, allora ha cominciato ad ideare il loro design. Restando in tema con il luogo quindi, ha deciso di ispirarsi a delle abili scimmie che avrebbero potuto ricoprire il ruolo di cameriere al ristorante, dando ad ognuna di esse una caratteristica particolare.

  • Pansage ad esempio è il responsabile per il servizio di erbe e vegetali.
  • Pansear si occupa di controllare la potenza del fuoco di cottura.
  • Panpour ha invece ha il dovere di procurare la deliziosa acqua da usare per cucinare.

Ognuno di loro inoltre presenta delle mani che assomigliano a guanti da cucina. Insomma, Takao Unno è riuscito a disegnare proprio tre ottimi camerieri! Inoltre questi tre mostriciattoli sono caratterizzati da personalità ben precise, proprio come era avvenuto per Tepig, Snivy e Oshawott. Le loro personalità sono molto più visibili nelle loro evoluzioni, che però a differenza di come si credeva, non sono opera di Unno ma di un game designer anonimo.

  • Simisage ad esempio è quello “punk” dei tre.
  • Simisear è quello più “spensierato“.
  • Simipour infine è quello “gentile“, forse un po’ compiaciuto.

Shelmet-Accelgor, Karrablast-Escavalier.

La storia sulle origini di Shelmet e Karrablast, raccontataci ancora una volta da Sugimori, è forse una delle più interessanti dell’intervista. Il primo dei due Pokémon ad essere sviluppato fu Karrablast, ispirato ad un tipo di scarafaggio denominato Carabus Smaragdinus. La sua evoluzione, Escavalier, avrebbe dovuto indossare un’armatura che lo potesse proteggere e rendere ancora più forte. Inizialmente però questa armatura era molto differente da quella che abbiamo potuto vedere in Pokémon Bianco e Nero, e posso immaginare che in questo momento vi starete chiedendo tutti il perché.

Nella sua versione ufficiale Escavalier veste un’armatura presa da Shelmet, che però al tempo non esisteva ancora. Infatti inizialmente l’idea era quella di creare fra i 2 Pokémon un rapporto simile a quello che c’è fra Heatmor e Durant, ovvero predatore e preda. In seguito però si è deciso di collegare le evoluzioni dei due mostriciattoli: Karrablast infatti evolvendosi prende l’armatura di Shelmet, mentre quest’ultimo perdendola si evolve in Accelgor. Questo spiega il motivo dell’espressione imbronciata di Accelgor, che non felice di aver ceduto la sua armatura, incrocia le mani e tiene il broncio. Questa inoltre è anche la ragione per cui i due Pokémon possono evolversi solo tramite uno scambio fra i due.

Timburr-Gurdurr-Conkeldurr.

Timburr è stato ideato come un Pokémon lavoratore che aiuta gli uomini nei siti di costruzione. È per questo che porta con sé un pezzo di legno. I game designers hanno inizialmente avuto un po’ di dubbi sul realizzare dei Pokémon che “portano qualcosa“. Considerando però che la cosa era già stata fatta in prima generazione (ad esempio con i cucchiai di Kadabra o Alakazam), si è tenuta come buona questa idea. Inoltre a differenza di come può sembrare, Timburr e la sua linea evolutiva non hanno delle gambe corte. Sono semplicemente coperte da un tipo particolare di pantaloni giapponesi chiamati “knickers“. Sugimori in seguito aggiunge che i tre mostriciattoli rappresentano tre diversi tipi di lavoratori:

  • Timburr è un apprendista, ancora debole e con tanto da imparare
  • Gurdurr è un adulto nel pieno delle sue forze
  • Conkeldurr è un veterano dotato di grande intelletto, e che usa la sua forza solo quando necessario

Trubbish.

A parlarci delle origini di Trubbish è Unno, che ci racconta del fatto che per la quinta generazione avevano deciso di ideare un Pokémon che fosse collegato all’inquinamento. E quando si pensa all’inquinamento più comune, che tutti noi possiamo sperimentare giornalmente, si pensa ovviamente alla spazzatura. Da qui nasce il particolare design di Trubbish, che non è altro che…una busta della spazzatura!

Cubchoo.

Il membro dello staff che ha disegnato Cubchoo aveva in mente di realizzare da tantissimo tempo un mostriciattolo con del “muco congelato” che gli cola dal naso. E ha avuto la sua occasione proprio durante lo sviluppo di Pokémon Bianco e Nero. La particolarità di Cubchoo è ben visibile nel suo sprite animato, in cui ad un certo punto tira su col naso facendo sparire momentaneamente il muco. Questa sua caratteristica è paragonabile alla saliva che cola dalla bocca di Gloom, Pokémon di prima generazione.

Sigilyph.

Siamo ormai giunti alla fine dell’intervista, e Sugimori ci parla per ultimo di Sigilyph. Ci racconta infatti di come il suo aspetto originale fosse ben diverso da quello attuale, e forse a tratti anche un po’ “scioccante“. Parlando poi col disegnatore, purtroppo anonimo, si è poi cominciato a modificarlo, con l’intento di renderlo più simile ad un Pokémon, ed arrivando infine al design che possiamo vedere oggi.

L’articolo finisce qui: abbiamo analizzato insieme a Ken Sugimori, Takao Unno e Yusuke Ohmura la storia e le origini di ben 41 mostriciattoli tascabili di quinta generazione. Ma non è tutto. Questa infatti è solo la terza parte di “Ecco come sono nati i Pokémon di 5° generazione“, e se vi ha almeno un po’ interessato, vi invitiamo a leggere anche la prima e la seconda parte.