Anche il 2022 è giunto al termine, ma, almeno per quanto riguarda Nintendo Switch, si è lasciato dietro decine di giochi memorabili. In questo articolo tratteremo alcuni dei migliori giochi usciti per la console ibrida di Nintendo per come sono stati percepiti dal nostro staff. Si tratta infatti di una TOP 10 per lo più soggettiva che comprende solo giochi usciti nel corso del 2022 su Nintendo Switch e che sono stati giocati e apprezzati dalla maggior parte dello staff di Pokémon Next.
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Come quantità e qualità, quest’anno la casa di Kyoto si è altamente superata. Tra titoli first party, porting e indie, ogni tipo di giocatore ha potuto trovare pane per i propri denti. Strategici, RPG, JRPG, action, platform, metroidvania. Nintendo Switch ha sempre avuto il pregio di differenziare moltissimo i generi anche per le sue IP principali, basti pensare a Bayonetta e Fire Emblem, oppure Animal Crossing e Super Mario.
TOP 10 Nintendo Switch 2022
Omori
Un po’ a malincuore questo titolo apre la nostra classifica dal basso, ma soltanto perché quest’anno su Nintendo Switch non sono mancate opere altrettanto valide e memorabili. La 10a posizione la conquista Omori, gioco del 2020 uscito solo quest’anno anche per la console ibrida di Nintendo. Riprendendo in parte Earthbound o Mother, questo gioco ha il pregio di portare ai giocatori una storia ricca di sentimenti, dai più dolci ai più angoscianti.
Grazie al modo in cui sono raccontati i suoi personaggi, al percorso che svolge il giocatore per imparare a conoscerli e il gameplay che in parte innova i combattimenti a turni, Omori ha uno stile inconfondibile che riesce senza fatica a spiccare nel panorama dei GDR in 2D. Il gioco nasce a partire da un’idea della disegnatrice OMOCAT e dallo studio MP2 Games. Si tratta di un titolo imperdibile per i giocatori Nintendo Switch se il proprio genere preferito è il GDR e se si apprezza anche una piccola, ma ben resa, componente Horror.
Mario + Rabbits Sparks of Hope
Al 9° posto troviamo un titolo più di nicchia rispetto ad altri giochi presenti in questa top 10: Mario + Rabbits Sparks of Hope. Il titolo di Ubisoft Milan supera quello fatto con il suo già ottimo predecessore. È infatti riuscito a portare un genere come lo strategico a turni al successo su una console come Nintendo Switch, con dei personaggi solitamente non calati in questo tipo di giochi.
Il risultato ottenuto da Davide Soliani e il suo team è ottimo, un sequel assolutamente riuscito, divertente, profondo e coloratissimo. Il punto di forza del gioco è sicuramente l’enorme attenzione rivolta alle meccaniche di movimento dei personaggi, fulcro centrale di questo particolare strategico, sicuramente atipico rispetto ad altri esponenti del genere. Senza dubbio lo apprezzerete, soprattutto se avete amato il primo capitolo, cosa che vi permetterà di andare oltre a qualche imperfezione, come quelle legate all’intelligenza artificiale, funzionale ma non perfetta.
Splatoon 3
All’8° posto si piazza il nuovo capitolo dello sparatutto di punta di Nintendo Switch: Splatoon 3. Nonostante si stia parlando di un terzo titolo pressoché identico a quelli precedenti, Splatoon 3 rimane incredibilmente originale e divertente grazie proprio ad uno stile di Gameplay solido che viene solamente impreziosito capitolo dopo capitolo. A partire dalla novità più grande: la campagna single-player, fino alle più classiche partite in multigiocatore come Mischie Mollusche, Salmon Run e gli immancabili Splatfest. Tutto è confezionato e sistemato nei minimi dettagli per riportare il giocatore ai titoli precedenti, dandogli però la possibilità di provare nuovi modi di giocare.
Tra le novità di questo nuovo titolo della serie ci sono la personalizzazione, le ambientazioni, le mappe, le musiche e persino tantissime nuove armi e strumenti. Dalla potente Tergilama che elimina in un colpo qualsiasi nemico, al Calamarco che permette di sfrecciare dardi esplosivi, la maggior parte delle armi base sono poi state rivisitate e bilanciate. Per non parlare delle diverse boss fight incredibili da vedere e da giocare, il tutto accompagnato da delle colonne sonore a dir poco indimenticabili.
Nintendo Switch Sports
In 7a posizione troviamo forse un titolo abbastanza in aspettato per un Top 10 giochi del 2022 per Nintendo Switch. Nintendo Switch Sports arriva come successore diretto del tanto amato Wii Sports del 2006, dopo 16 anni dall’uscita dell’originale titolo per Nintendo Wii. Con una grafica e un’estetica totalmente nuova, Nintendo Switch Sports riporta gli utenti quasi indietro nel tempo, grazie al suo stile di “gioco” decisamente iconico che attira vecchi e nuovi player. Tornano sport come il bowling, il tennis, chanbara da Wii Sports Resort e il golf. Come novità invece si possono trovare la pallavolo, il volano e il calcio.
Il vero fulcro del gioco è nella componente online e multigiocatore che aumenta di moltissimo la longevità del titolo grazie a tutte le nuove aggiunte di personalizzazione e il nuovo sistema della pro league. In definitiva, tramite un gameplay istintivo, rapido e divertente, Nintendo Switch Sports si mostra come un degno nuovo capitolo di questa serie improntata al movimento e alle discipline sportive.
Persona 5 Royal
In questa classifica non poteva mancare uno dei JRPG più apprezzati ed acclamati di tutti i tempi. Persona 5 Royal conquista solo il 6° posto su Nintendo Switch in quanto si tratta di un porting di un titolo uscito già da qualche anno, ma anche di un gioco che, nonostante si sia diffuso negli ultimi tempi, rimane ancora piuttosto di nicchia.
Esplorare Tokyo, fare la conoscenza di personaggi memorabili, il tutto è accompagnato da combattimenti a turni che sono tutto fuorché statici come si potrebbe immaginare. Questo titolo vanta infatti uno stile decisamente inconfondibile che sfocia in scene animate durante il gioco dai tratti quasi fumettistici.
La storia è sicuramente uno dei punti principali di Persona 5 Royal. Con i suoi toni spesso comici e leggeri, ma capaci anche, quando è il momento, di cambiare l’atmosfera per trattare invece tematiche molto più serie. Per la prima volta anche con i sottotitoli in italiano, questo titolo è sicuramente uno di quelli da non lasciarsi sfuggire. Inoltre, al contrario di come si potrebbe pensare, la versione Nintendo Switch ha il suo perché e non sfigura troppo rispetto ai porting sulle altre piattorme.
Pokémon Scarlatto e Pokémon Violetto
Lo sappiamo, questa posizione farà discutere. A metà classifica troviamo Pokémon Scarlatto e Violetto, sicuramente i giochi più chiacchierati dell’anno, almeno per quanto riguarda la console ibrida di Nintendo. L’ultimo titolo di Game Freak porta in dote una serie di migliorie interessanti alla già solidissima formula della serie principale, in aggiunta ad una storia sopra la media a cui i giochi precedenti ci avevano abituato, soprattutto nelle ore finali. Scontato dire che in questo giudizio siamo stati influenzati dalla passione che condividiamo, con cui viviamo ogni nuova uscita del franchise.
I problemi però ci sono e questo è oggettivo, non influenzabile dall’amore che abbiamo per il brand in quanto fan. A cominciare dalle magagne tecniche, talvolta debilitanti, fino ad arrivare ad una mancata scalabilità dei livelli degli avversari della storia principale, con il rischio che la grande libertà concessa dagli sviluppatori si trasformi in un’arma a doppio taglio. Infine come non citare le animazioni, veramente arretrate.
In fin dei conti, però, il gioco è stato una ventata di aria fresca come non se ne vedevano da un po’ (ad eccezione di Leggende Pokémon: Arceus). Ci ha catapultato in una regione che abbiamo trovato complessivamente riuscita; sia dal punto di vista della lore che per il design delle nuove creature. Un piccolo, ennesimo, passo in direzione di un futuro più radioso per il franchise, almeno speriamo.
Bayonetta 3
Un 4° posto che sta oggettivamente stretto al terzo capitolo della strega più amata del mondo dei videogiochi. Bayonetta 3 è un action stylish strepitoso, sicuramente uno dei migliori esponenti del genere. La posizione, relativamente bassa per la sua qualità, è giustificata da gusti soggettivi della redazione, che comunque ha apprezzato moltissimo il gioco.
Le qualità di questo titolo sono indiscusse, a partire dalla sua anima, ovvero il gameplay, che si conferma solidissimo grazie anche ad alcune modifiche strutturali. Ci troviamo di fronte ad un gioco veramente spettacolare, in cui l’effetto Wow si ripresenterà con una certa costanza, in un tripudio di follia assoluto. Anche tecnicamente Bayonetta 3 è validissimo, tanto da chiederci cosa sarebbe venuto fuori su un hardware un po’ meno limitato. In particolare nelle scene di evocazione dei Demoni Succube vi troverete davanti ad uno spettacolo davvero notevole.
Il gioco non è sicuramente perfetto, causa qualche errore nel bilanciamento delle evocazioni, ma si tratta senza dubbio di uno dei migliori titoli appartenente a questo genere da anni. Se amate gli action di questa tipologia rimarrete sicuramente stregati da Bayonetta 3, se ci permettete il gioco di parole.
Salendo sul gradino più basso del podio troviamo un gioco che è entrato di prepotenza nei nostri cuori, ammaliandoci con la sua splendida art direction. Kirby e la terra perduta è un titolo davvero imperdibile per gli amanti dei platform, anche solo per il fatto che si tratta del primo gioco in 3D dedicato alla pallina rosa di Nintendo!
Il titolo si presenta davvero bene a livello visivo, tanto che ci sentiamo di consigliarvi di giocarci, se ne avete una a disposizione, su Nintendo Switch OLED, perché la resa dei colori sarà decisamente arricchita. Il level design è ottimo, sia per chi è alle prime armi, sia per chi è in cerca di un platform dalla buona profondità e longevità. La modalità cooperativa impreziosice il tutto, donando al titolo un’ottima rigiocabilità. Le rinnovate abilità di Kirby legate alla boccomorfosi vi terranno incollati allo schermo per tutta l’avventura donando un’ottima varieta alle situazioni di gioco; un po’ sulla falsa riga di quanto fatto in Mario Odissey con Cappy.
Va detto infine che il gioco è piuttosto semplice. Forse correrà il rischio di stancare i veterani del genere che, però, apprezzeranno sicuramente la ricchezza di contenuti offerta.
Ad un passo dalla cima troviamo, forse, il miglior gioco dell’anno per Nintendo Switch, l’unico che davvero sfiora la parola capolavoro. Xenoblade Chronicles 3 è un jrpg eccezionale, probabilmente il migliore dell’intera saga. L’unico motivo per il quale non è in vetta è legato alla volontà di premiare con la prima posizione un titolo che come redazione ci sta molto a cuore.
Escludendo le motivazioni soggettive, quello in questione è un gioco davvero strepitoso. In questo caso ci sentiamo di partire dal comparto tecnico, uno dei migliori di sempre sull’ibrida di Nintendo. Viene davvero da chiedersi come Xenoblade e Scarlatto e Violetto possano condividere la stessa console, vista la mastodontica differenza tra i due. Intendiamoci, non si tratta di una pulizia perfetta, ma a livello tecnico il gioco è veramente convincente e questo basta. Ovviamente c’è tanto altro: un’avventura longeva e variegata di qualità davvero eccelsa, un sistema di combattimento veramente ottimo, tra i migliori in questo genere, ma oltre a questo anche un cast di personaggi che vi farà affezionare e tanto altro. La narrazione, portatrice di diverse tematiche, vi farà riflettere a lungo.
Un gioco davvero imperdibile, un must have per tutti gli amanti del genere. Per tutti gli altri, pensate se dargli una chance: il titolo è davvero lungo, ma siamo convinti potrà accontentare tanti palati diversi!
Infine, al 1° posto troviamo, più o meno inaspettatamente, Leggende Pokémon: Arceus. Sicuramente come redazione siamo stati influenzati dal fatto che porti il nome della serie Pokémon, ma Leggende Pokémon: Arceus è molto più di quanto potrebbe sembrare. A discapito di una grafica che lascia il tempo che trova, Game Freak ha voluto sperimentare con questo spin-off della serie, andando a modificare o cambiare totalmente alcuni equilibri di gioco. Le abilità e gli strumenti sono stati del tutto rimossi per poter aggiungere degli attacchi inediti denominati “techiche”. La curva di crescita dei livelli è stata del tutto rivisitata rendendo quasi inutile le differenze di livello tra i Pokémon (a meno che non si parli di una differenza di 30/40 livelli).
Per la prima volta dopo tanto tempo nella serie anche la trama e la storia del mondo di gioco sono stati resi in un modo più maturo rispetto al passato. Vediamo l’introduzione di tematiche molto più interessanti che vanno dal rapporto difficile tra umani e Pokémon fino alla religione. Questo gioco è chiaramente un esperimento rilasciato in funzione di Pokémon Scarlatto e Pokémon Violetto. Tuttavia, a nostro parere, risulta persino migliore del suo successore.
Tra quest secondarie interessanti, una resa del mondo molto più credibile e boss fight più che inaspettate, Leggende Pokémon: Arceus ha rispettato e in certi frangenti anche superato le aspettative, rivelandosi molto più che un titolo secondario, ma un’esperienza a sé stante che innova la formula Pokémon in giocabilità e nel suo modo di raccontarsi e raccontare i propri personaggi.
Menzioni d’onore
In questa sezione andremo invece a vedere alcuni di quei giochi che non sono rientrati nella nostra TOP 10. Si tratta principalmente di titoli indie, quindi meno in vista rispetto alle IP principali Nintendo. Tra i titoli usciti quest’anno per la console Nintendo consigliamo anche: It Takes Two, Cult of the Lamb e Return to Monkey Island.
It Takes Two
Prodotto di Hazelight Studios e vincitore del The Game Award al gioco dell’anno nel 2021, It Takes Two non poteva decisamente mancare in questa lista. Per quanto l’impatto visivo e tecnico su Nintendo Switch non riesca ad eguagliare le versioni per le altre console, il titolo rimane comunque di per sé uno dei migliori indie dell’ultimo periodo. Realizzato per essere giocato esclusivamente in due, questo titolo porta l’esperienza multigiocatore ad un livello successivo con una storia semplice, ma non meno appassionante ed un gameplay del tutto incentrato sulla cooperazione. La forza di questo titolo però non è solo nelle fasi di gioco. La si può trovare anche nelle ambientazioni, nei dialoghi e in tutti i minigiochi che si potranno incontrare durante l’avventura.
Return to Monkey Island
Prosegue dopo più trent’anni la storia di Ron Gilbert, con uno stile innovato e fresco che fa tornare i fan della serie indietro nel tempo. Ormai in questo periodo le avventure grafiche non vanno più così di moda come lo erano qualche anno fa. Oltre ad essere un ritorno della serie dopo tredici anni dall’ultimo capitolo, Return to Monkey Island sancisce anche un ritorno delle avventure grafiche nel panorama videoludico più popolare. La scelta di questo nuovo stile grafico è poi funzionale al gioco stesso in quanto in grado di attirare anche nuovo pubblico e non solo gli appassionati.
Cult of the Lamb
Come non terminare questo articolo con uno degli indie probabilmente più apprezzati di quest’anno. Cult of the Lamb ha fatto centro fin dal suo annuncio con uno stile, delle musiche e una sua atmosfera più che caratterizzante. Il gioco infatti mescola uno stile di gioco roguelike ad un gestionale. Qui bisognerà guidare il proprio culto proclamandosi come l’unica divinità esistente, impersonando un agnello. Una tematica così delicata e a tratti inquietante viene però accompagnata da delle musiche e un aspetto estetico che vanno del tutto in contrasto con quanto ci si potrebbe aspettare. Il gioco purtroppo non gode di troppa longevità a causa di una parte roguelike non particolarmente stratificata. La sezione gestionale invece risulta già un po’ più approfondita e soddisfacente, seppur semplice. Si tratta probabilmente di un ottimo modo per venire introdotti al genere dei roguelike nel caso in cui non li si conosca già.