Che Pokémon sia la proverbiale mucca da mungere di Nintendo, nonché il carro trainante le vendite di ogni console sul quale esce, è un dato di fatto. Sin dal 1996, anno del debutto dei primi capitoli della serie principale “Pokémon Rosso e Verde” su suolo nipponico, la serie si è dimostrata come un qualcosa di molto innovativo e dal sapore fresco, capace di accontentare tutti i tipi di palati videoludici.
Ad oggi esistono due differenti filoni di questo amato franchise: la serie principale e la serie spin-off. Quest’ultima, a differenza della prima, è caratterizzata da una qualità dei giochi che la compongono decisamente altalenante. La causa di ciò è il non essere sviluppata in prima persona dallo staff di Game Freak, i padri del franchise, ma da studi di terze parti affiliati a Nintendo. Inoltre questi giochi spaziano attraverso svariati generi, mettendo talvolta in secondo piano l’anima da RPG che ha sempre contraddistinto il brand.
Con un futuro debutto dei mostriciattoli più famosi del mondo su Nintendo Switch, andiamo a scoprire insieme quali sono i 3 giochi migliori della serie spin-off.
3. Pokémon Ranger: Ombre su Almia (2008 – Nintendo DS)
Pokémon Ranger nacque come un esperimento e fece il suo debutto nel 2007 su Nintendo DS. Ambientato in una realtà alternativa a quella della serie principale, il giocatore veste i panni di un giovane ranger che ha lo scopo di salvaguardare gli habitat naturali usando la forza dei Pokémon selvatici. Per la prima volta la cattura avviene tracciando dei cerchi sul touch screen della console e le battaglie combinano elementi RPG a strategia in tempo reale.
In totale sono stati sviluppati tre differenti giochi di questa piccola saga, la quale ha raggiunto la sua piena maturazione con il secondo capitolo: Ombre su Almia.
Prendendo tutto il buono che il primo gioco offriva, i ragazzi di HAL Laboratory hanno migliorato la formula sotto ogni punto di vista. La cattura è molto più fluida rispetto al suo predecessore, sono presenti ben 266 Pokémon delle prime quattro generazioni e la trama pone moltissima enfasi sugli antagonisti, il Team Pesto Buio. Questi presentano notevoli somiglianze con il Team Rocket della serie principale e il passato del loro leader, Nereo Reggiani, risulta nel complesso coinvolgente.
Sebbene talvolta possa sfociare in una certa ripetitività, Pokémon Ranger: Ombre su Almia permette ai giocatori di esplorare il Mondo Pokémon da una prospettiva diversa e di essere maggiormente coinvolto nella cattura e nelle battaglie.
2. Pokémon XD: Tempesta Oscura (2005 – Nintendo GameCube)
Ben prima che arrivassero X & Y e la loro grafica in tre dimensioni, il team di Genius Sonority aveva pensato in grande: replicare la formula di gioco della serie principale su console fissa. L’esperimento si tradusse in Pokémon Colosseum, un titolo del 2003 per Nintendo GameCube in cui il giocatore aveva il compito di purificare i Pokémon Ombra e, al tempo stesso, esplorare un mondo di gioco in 3D nella stessa maniera dei giochi principali su console portatile.
La formula ebbe successo e nel 2005 il team rilasciò un seguito, che migliorò le meccaniche di gioco sotto ogni punto di vista. Proponendo un setting decisamente più dark rispetto a quanto visto in tutti i giochi usciti sino a quel momento, Pokémon XD è il gioco spin-off più vicino all’esperienza della serie principale su console fissa.
Con una grafica molto curata, una serie di sfide capaci di testare le vere abilità dei giocatori e meccaniche di cattura e purificazione decisamente meno frustranti rispetto al capitolo precedente, la seconda opera di Genius Sonority è senza dubbio memorabile.
E non dimentichiamoci di un dettaglio: si possono rubare i Pokémon degli avversari!
1. Pokémon Conquest (2012 – Nintendo DS)
I crossover esistono sin dagli albori dei media. Basti pensare agli esperimenti del cinema peplum degli anni ’60, con Zorro contro Maciste come maggior esponente, o gli odierni Avengers e Batman v Superman. Anche nei videogiochi il crossover è spesso impiegato, con risultati decisamente variabili. Ma cosa succede quando si prende un franchise rivolto prevalentemente a un pubblico giovane e lo si fonde con uno strategico destinato a un pubblico più adulto? Nasce Pokémon Conquest.
Sviluppato dal team di Tecmo Koei, Pokémon Conquest è un crossover fra la serie Pokémon e quella di Nobunaga’s Ambition. Si tratta di uno strategico a turni con elementi da RPG, in cui il giocatore controlla un vero e proprio esercito con lo scopo di invadere i regni limitrofi e creare il proprio impero.
Contenente svariati Pokémon dalla prima alla quinta generazione, il gioco possiede un’anima strategica non indifferente, in cui le mosse del giocatore e le combinazioni fra tipi sono la chiave per vincere. Con molteplici rimandi alle meccaniche di Fire Emblem e nove differenti storie, Pokémon Conquest è la prova più concreta che due franchise differenti possono coesistere nello stesso universo.