Inutile ribadirlo, Game Freak ha spaccato in 2 la community dei mostriciattoli tascabili con Leggende Pokémon: Z-A: tra chi considera il gioco un’esperienza più divertente e rifinita delle ultime iterazioni tra brand e mondo videoludico e chi considera il secondo capitolo della serie “Leggende” il punto di gran lunga più basso raggiunto dal franchise.
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L’enorme polarizzazione della community si deve in parte alla formula di gioco completamente diversa rispetto al passato, con una sola città a fare da palcoscenico a tutti gli eventi. Un cambiamento così netto porta a ritmi di gioco completamente diversi a quelli caratteristici dei mainline dei mostriciattoli tascabili (per quanto poi sii possa dire che molte dinamiche tipiche della serie alla fine tornino sotto mentite spoglie), offrendo un’incognita ludica anche ai più affezionati alla formula Pokémon.
Per quanto da fuori possa sembrare le dinamiche sovracitate il motivo della polarizzazione della community, i fatti invece dicono tutt’altro. Le solite lacune tecniche del gioco hanno conquistato più riflettori del solito (complici il grande lasso di tempo lungo il quale queste criticià stanno perdurando e le aspettative che i fan covavano nei confronti di questo nuovo titolo). Ad ogni modo non ci stiamo proponendo di tarare l’effettivo peso di questi elementi, ma come questi abbiano impattato la ricezione e la fanbase di Leggeende Pokémon Z-A.
Leggende Pokémon: Z-A, obiettività o superficialità?
Il problema infatti sorge quando i fan e i casuals cercano di conversare online riguardo qualsiasi dinamica di gioco: difatti è molto difficile trovare “sane” discussioni del titolo senza che si trovino un mare di commenti e insulti fuori contesto sulle finestre bidimensionali e sulla qualità del gioco. Certo, si potrebbe dire che se un problema è serio, alcuni potrebbero convenire che cercare di parlarne il più possibile (per quanto non si azzecchi sempre il contesto) sia la comunque la cosa migliore, e questa è un pensiero condivisibilissimo.
Il problema nasce però quando oltre questi commenti si cerca di sminuire, denigrare ed insultare tutte le persone che stanno giocando il gioco, perché considerate senza buon gusto o concause di tutti i problemi che affliggono il brand negli ultimi anni.
Questa sequela di atteggiamenti taglia drasticamente l’inquadramento dei punti veramente critici del gioco, rischia di ferire coloro che si stanno semplicemente godendo il titolo e nella stragrande maggioranza dei casi tende ad influenzare tutti quegli youtuber o streamer che decidono di condividere il gioco con la propria community
Leggende Pokémon: Z-A, pirateria e ipocrisia

Succede spesso che questa miriade di commenti ostili sia partorita da chi, in primis, non ha proprio giocato Leggende Pokémon Z-A e non abbia nemmeno letto abbastanza recensioni da farsene comunque un’idea totalizzante. Bisogna anche dire che però una buona parte di questi provengono anche da chi, invece, il gioco dice di averlo provato e rigettato in pochissime ore per via della qualità ritenuta come scadente, infine specificando fieramente che queto “quality check” ovviamente non ha richiesto loro alcun dispendio di denaro, ovviamente alludendo al loro averlo piratato.
Ovviamente vantarsi di un’infrazione alla legalità è pratica, almeno secondo il nostro parere, pratica assai più stupida dello spendere dei soldi per giocare un titolo ritenuto mediocre da una buona fetta di community, e in più denota denota anche un po’ di ipocrisia da parte dei commentatori.
Piratare il gioco=volerlo giocare?
Se infatti si è deciso di scaricare illegalmente un gioco, pur accettando che Leggende Pokémon Z-A non sia stato ottimizzato per alcun dispositivo al di fuori dell’ecosistema Switch (altro motivo per il quale, tra l’altro, esternare commenti riguardo l’ottimizzazione tecnica e il gameplay è sicuramente improprio), con la prospettiva quindi di poterlo completare al 100% invece che provarlo giusto qualche ora da un amico (e per un gioco che, nella prima settimana dalla sua uscita ha comunque venduto intorno alle 6 millioni di copie, quest’impresa non dovrebbe essere tanto ardua); significa che forse si nutriva tanta brama di giocare a questo titolo, ma per una sorta di artificiosa superiorità intellettuale e per avere un pretesto che giustificasse il risparmiarsi il prezzo di Leggende Pokémon Z-A, hanno deciso di piratarlo.
Ovviamente se il gioco si fosse rivelato coerente con le proprie aspettative, alcune di queste persone l’avrebbero probabilmente comprato (mentre alcuni lo avrebbero comunque piratato anche se si fosse rivelato il titolo più completo dell’intero franchise), ma ciò non può comunque giustificare il far passare una pratica illegale come una pratica intelligente.
Leggende Pokémon: Z-A, un’esperienza inquinata

Volevamo infine specificare che il fine di quest’articolo non è quello di difendere il gioco, ma la sua community. Una persona non deve sentirsi inferiore a un’altra perché si sta godendo un gioco che punta ai bambini e soprattutto non deve essere insultata sui direttamente per questo motivo. Si sta pur sempre parlando di un gioco, uno svago, una componente assolutamente marginale della nostra vita, che non merita “insurrezioni violente” come spesso è successo per questioni di grande importanza nella storia.
Anche perché si rischia di ottenere l’effetto contrario: che Game Freak, vedendo i paraocchi e i pregiudizi dei fan più adulti, possa decidere di ignorare completamente quel target e non cercare di adeguarsi (per quanto c’é da dire che spesso la cosa non sia stata fatta anche quando la community era più placida) più alle critiche dei fan storici del brand!
