Netflix, la nota società che gestisce l’omonimo servizio di streaming a pagamento, e che ospita, fra le altre, le ultime stagioni dell’anime Pokémon (specificatamente la 19esima, 20esima e 21esima), ha dei problemi con la giustizia italiana. E’ attualmente indagata dalla Procura della Repubblica di Milano, specificatamente dalle Sezioni competenti per i reati fiscali, tributari, lesive della concorrenza e finanziari. Tale notizia è riportata nella giornata odierna da diversi giornali, fra cui il Corriere della Sera.
Le indagini della Procura di Milano
La Procura di Milano ha notificato, nella giornata di ieri, gli avvisi di garanzia nei confronti di alcuni dirigenti della società. Avvisi obbligatori, a garanzia degli indagati, conseguenti all’avvio di un’indagine a loro carico. Avviata per una presunta omessa dichiarazione dei redditi, si è poi estesa al non versamento dei diritti d’autore per alcune serie ivi pubblicate. In particolare, la società non avrebbe tenuto conto, secondo gli inquirenti, dell’esercizio, in regime di monopolio legale, della tutela del diritto d’autore, da parte della SIAE.
Netflix è, altresì, accusata di omessa dichiarazione dei redditi. Netflix, difatti, non possiede uffici o dipendenti nel nostro territorio, però si serve di infrastrutture di reti nazionali attraverso le quali mette a disposizione contenuti video che provengono dall’estero. Secondo gli inquirenti, questro creerebbe i presupposti per accusare l’azienda di non aver dichiarato i propri guadagni sul mercato italiano.
La normativa
Secondo la normativa prevista dall’ordinamento italiano, la fattispecie dell’organizzazione materiale occulta si applica quando un’azienda, che risiede all’estero, dispone di una fissa rete di affari sul territorio nazionale. Nel caso di Netflix il concetto è stato traslato all’insieme dei cavi e dei server. Necessari, in quanto la società non può fare a meno di utlizzarli per far giungere i propri contenuti nelle abitazioni degli abbonati.
Le conseguenze
Le conseguenze, oltre a quelle penali riservate ai dirigenti coinvolti, possono giungere, come già successo, allo spegnimento fisico dei server presenti sul territorio nazionale. Questo renderebbe impossibile la fruizione dei contenuti da parte degli abbonati.
I precedenti
La Procura della Repubblica di Milano, unitamente al Ministero dell’Economia e delle Finanze, e alla Agenzia dell’Entrate-Riscossione e recupero crediti, hanno fatto incassare allo Stato oltre 5,6 miliardi di euro, a partire del 2013, fra imposte inevase, multe, sanzioni ed interessi a giganti come Google, Apple ed Amazon. Succederà lo stesso anche per Netflix?
Netflix non ha rilasciato, per il momento, dichiarazioni ufficiali in merito.