Ogni amante dei Pokémon, ad un certo punto, si sarà domandato almeno una volta nella vita…
Dove vanno a finire i Pokémon, una volta catturati? Si trasformano in una massa d’informazioni o d’energia? Si addormentano finché l’allenatore non decide di rilasciarli? Oppure, a mo’ di Tardis di Doctor Who, dentro ogni Poké Ball c’è un piccolo paradiso per i nostri mostri tascabili?
Ad oggi, le informazioni riguardanti l’argomento sono pochissime, quasi inesistenti; tuttavia, poco più di un anno fa, Junichi Masuda, produttore di Pokémon Sole e Luna, ha rotto il silenzio dichiarando in un’intervista per Kotaku: “credo di poter dire che l’interno delle Poké Ball è comodo, è sicuramente un ambiente molto comodo. Forse l’equivalente di una suite di classe in un albergo di lusso.”
Purtroppo, quanto dichiarato da Masuda non è abbastanza per permettere di farci un’idea chiara di come vadano effettivamente le cose dentro ad una Poké Ball; perché dobbiamo indebolire un Pokémon, per “convincerlo” ad entrare nella ball? Perché, una volta catturato, esso comincia ad obbedire ad ogni nostro ordine?
La risposta a queste e a molte altre domande potrebbe trovarsi in una semplice quanto sconvolgente spiegazione: entrando nelle Poké Ball, i Pokémon sviluppano la “Sindrome di Stoccolma”.
Per quanto assurda possa sembrare questa teoria, può essere dimostrata seguendo elementi canon nella storia dei Pokémon.
La Sindrome di Stoccolma, strettamente collegata al Disturbo da stress post-traumatico, si sviluppa sotto determinate circostanze e, tra queste, quattro sono sempre presenti:
– La vittima ha subito violenze o minacce
– La vittima è stata isolata o costretta a restare in un posto
– La vittima ha avuto delle occasioni per scappare, ma non l’ha fatto
– La vittima dimostra affetto nei confronti dell’aggressore
Non vi ricorda il procedimento di cattura di un Pokémon?
Inoltre, è più facile che il DPTS si sviluppi se l’aggressore mostra compassione o gentilezza nei confronti della vittima, subito dopo averle fatto del male. Questo “premio” crea un loop in cui ci si aspetta gentilezza subito dopo essere stati maltrattati, e quindi un attaccamento al carnefice.
Inoltre, il DPTS causa una sovrabbondanza di cortisolo, l’ormone dello stress, che provoca anche ansia e tensione. È l’ormone responsabile delle nostre reazioni in situazioni di potenziale pericolo; questo spiegherebbe come, una volta usciti dalle pokéball, i Pokémon siano sempre pronti al combattimento.
Il DPTS e la Sindrome di Stoccolma non sono condizioni tipiche degli esseri umani; molti studi ed esperimenti sono stati effettuati proprio su animali, in quanto influiscono sul sistema limbico, ovvero la parte del cervello che controlla le emozioni. In breve: basta essere in grado di provare paura per avere la possibilità di sviluppare queste condizioni.
È uno scenario molto dark e sicuramente non quello che ci si aspetta dalla storia dei nostri adorati mostri tascabili, ma è sicuramente una teoria interessante che va ad aggiungersi alle centinaia sul web, in attesa che qualcuno faccia finalmente luce su questo importante aspetto del mondo Pokémon.
Cosa ne pensate, Allenatori? Succede davvero qualcosa del genere dentro le Poké Ball? Oppure avete un’altra teoria?