Rieccoci in questo ultimo venerdì di agosto con la rubrica A scuola di videogames! Oggi per non cadere in depressione dopo la fine delle vacanze estive parleremo di un gioco pieno di colori, capace di introdurre un nuovo personaggio made in Nintendo e di far luce sul passato di un’icona: questo è Super Mario World 2: Yoshi’s Island!Arriva il Super Nintendo
Dopo il grande successo del NES ottenuto negli anni 80, il Pc e il rivale Sega Mega Drive iniziano a rubare inesorabilmente la scena alla fortunata console, Nintendo però non sta a guardare e crea la propria macchina a 16 bit. Il 21 novembre 1990 ad un prezzo di 25.000 yen arriva in Giappone il Super Famicom, ed è subito successo.Complici il nome ripreso dalla precedente console e la tecnologia all’avanguardia e il gioco Super Mario World inserito nella confezione, le 300.000 unità distribuite per il lancio fecero sold out in poche ore. La storia si ripete e, come avvenne nella generazione videoludica precedente, il Super Famicom, sbarcò in America con un aspetto leggermente diverso ed un nuovo nome: Super Nintendo Entertainment System. Anche nel nuovo continente seppur in modo più difficoltoso lo SNES scavalca le vendite del Sega Mega Drive, vincendo quella che è stata rinominata “la prima guerra delle console”.
Per qualche bit in più
Inizialmente nel caro Super Mario Bros il protagonista doveva essere accompagnato da un secondo personaggio: Yoshi. Purtroppo i limiti tecnici del NES impedivano a Mario di poter avere una cavalcatura, così l’idea venne introdotta solamente su SNES con il gioco Super Mario World (uscito come detto precedentemente insieme alla console) nel quale si doveva liberare Dinosaur Land e la Principessa Toadstool dalle grinfie di Bowser.
Il gameplay è il classico dei precedenti platform, con l’aggiunta di elementi e caratteristiche che saranno presenti anche nella maggior parte dei videogiochi successivi. A Cinque anni di distanza arriva però Super Mario Bros World 2: Yoshi’s Island, titolo che mette la nuova mascotte Nintendo sotto i riflettori, elevandolo a vero e proprio protagonista.
Il dinosauro verde di Nintendo
Originariamente ispirato ai Koopa, il suo aspetto si modifica basandosi sul protagonista di Devil World, altro videogioco realizzato dal grande Shigeru Miyamoto. Diventa quindi un giovane dinosauro della razza degli Yoshi (che in giapponese significa migliore o felice), con Il corpo verde e ventre bianco, guscio rosso sulla schiena e degli stivali color arancione. Ha una lingua molto lunga e appiccicosa con cui può afferrare praticamente tutto, persino cose che sono molto più grandi di lui, inoltre trasformerà qualsiasi nemico ingerito in uova a pois da usare usare come arma da lancio. Mario…baby?
La trama si discosta totalmente da quella dei precedenti titoli del baffuto idraulico, fungendo da vero e proprio prequel della stessa. Una cicogna sta viaggiando portando due fagottini: sono Baby Mario e Baby Luigi. Il mago Kamek parte all’attacco affinché in futuro non possano rovinare i piani del suo padrone Bowser. La cicogna e Baby Luigi vengono rapiti mentre Baby Mario cade su un’isola abitata da Yoshi. Saranno proprio loro a dover riunire i due fratellini, portando in groppa il piccolo Mario passandolo a mo’ di staffetta. La storia continua, ma non vogliamo darvi ulteriori informazioni per evitare di rovinarvi il gioco.
Che fatica fare il babysitter
La salute degli Yoshi viene gestita in modo molto particolare, quando si viene colpiti, Baby Mario scende dalla groppa ed inizia a volteggiare per lo schermo dentro una grande bolla di sapone. Se si riuscirà a riacciuffarlo entro pochi secondi sarà tutto ok, altrimenti gli aiutanti di Kamek lo rapiranno, facendo perdere una vita al giocatore.In alcuni casi però si perde istantaneamente la partita, ad esempio cadendo da un burrone come in ogni platform della saga di Mario. Inoltre potremo avere fino a sei uova alla volta da utilizzare come proiettili.
Vedere il mondo con gli occhi di un bambino
Graficamente Yoshi’s Island era decisamente mostruoso per il periodo, offrendo numerose animazioni dei personaggi e di grande qualità, con dei colori estremamente vivaci. Ma il gioco ha fatto storia per un altro motivo: lo stile grafico usato per i fondali. Gli elementi ambientali presentano delle sfumature nette che si alternano ad accentuate righe di contorno. Si ottenne un risultato finale molto simile a quello dei disegni di un bambino tramite l’utilizzo di acquerelli e pastelli. Ad accentuare questo particolare stile grafico fanciullesco (tipico dei capitoli successivi di Yoshi) troviamo anche elementi naturali, come ad esempio le montagne sempre sorridenti.Il consenso del pubblico
La simpatia del dinosauro verde riuscì a conquistare grandi e piccini, che presto chiesero a gran voce altri giochi con lo stesso personaggio. Nintendo in breve tempo accontenta il suo pubblico, inserendo Yoshi in vari titoli come Mario Kart, Super Mario RPG, Mario Party e Super Smash Bros.Non verrà però relegato solamente a comprimario, ma continuerà ad essere il protagonista di titoli molto apprezzati. Citiamo ad esempio Super Mario Advance 3: Yoshi’s Island, Yoshi’s Story e il più recente Yoshi’s Woolly World. Insomma, tutti prodotti videoludici che sapranno conquistarvi con la loro semplicità e tenerezza, che siate bambini o adulti non ha importanza.