Provvede a distruggere le console dei figli, poi si pente !

E’ divenuta virale, solo quest’anno, una notizia che in realtà è dell’anno passato. In Giappone un padre di famiglia ha deciso di risolvere, in modo radicale, il progressivo affaticamento sempre maggiore dei figli.

Il padre aveva proibito, come regola di casa, la possibilità per i figli, di poter giocare durante i giorni scolastici della settimana, che per i giapponesi vanno dal lunedì al venerdì, ai videogames, ed in questo caso, specificatamente alle console Nintendo Switch comprate ai cari figlioletti. Sempre secondo le regole della casa, ogni lunedì dovevano mettere le console in una scatola, dove sarebbero rimaste fino al venerdì successivo.

I ragazzi procedevano a rispettare, come di consueto, le regole della casa, ma il padre, sempre più insospettito, per la progressiva stanchezza, sempre crescente, dei figli, irruppe ad un certo punto, senza avvisare, nella stanza dei figli. Li trovò a giocare con una terza console prestatagli da un loro amico. Il padre si adirò a tal punto da distruggere le console Nintendo Switch, come punizione esemplare per l’aver trasgredito le regole di casa. Seppe solo successivamente, cioè dopo aver provveduto a distruggere le console, che la terza console, in realtà, era di proprietà di un amico dei due figli.

La notizia è divenuta virale con un anno di ritardo. Ha scatenato, contrariamente alle aspettative del genitore, un ondata di commenti negativi e di critiche rivolte al metodo educativo applicato; ciò ha fatto riflettere il genitore. Scusandosi pubblicamente, ha affermato di aver portato ad aggiustare le console dei figli, danneggiate dalla sua furia. Ha, altresì, affermato di aver rifuso, per l’interezza del suo valore, i danni provocati alla console dell’amico dei figli, al padre di costui. Infine, ha affermato, di aver intrapreso un percorso di riflessione personale sul metodo educativo da impartirsi ai propri figli.

Voi cosa ne pensate? Avreste anche voi, se vi foste messi nei suoi panni, distrutto le console? Oppure avreste punito o cercato di creare comunque un dialogo con i propri figli? E come vi sareste confrontati nei confronti dell’amico?