Paura per le pubblicità invasive a seguito dell’acquisizione di Pokémon GO? Non preoccupatevi, anche secondo gli acquirenti catturarli tutti diventerebbe più complicato in un mare di pop-up!
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In un periodo in cui i giochi main line tardano ad arrivare sul mercato, i titoli spin off dovrebbero essere il collante che mantiene uniti il brand ed i suoi fan. Proprio per questo la recente acquisizione di Pokémon Go, titolo di Niantic nonché uno dei più noti fenomeni di massa del 2016, da parte dell’azienda saudita Scopely, è un accadimento da non prendere sottogamba.
Per quanto infatti il titolo abbia perso col tempo parte del proprio smalto originario e sia stato affiancato negli altri titoli mobile del calibro di Pokémon Masters Ex e il popolarissimo Pokémon GCC Pocket, la sua formula unica gli consentiva di preservare ancora una fetta di pubblico affezionata. Sono proprio questi fan che ad oggi provano qualche timore alla notizia dell’acquisto del gioco da parte di Scopely per 3,5 milioni di dollari.
Dalle pubblicità invasive alla rovina del gioco: isteria di massa o dubbi razionali?
Non sono preoccupazioni del tutto infondate: è pratica comune della The Pokémon Company lasciar decadere nell’oblio i propri giochi mobile dopo un certo lasso di tempo, inoltre Scopely è nota per inserire pesanti monetizzazioni in-game come nel caso di The Walking Dead: Road To Survival. Nonostante negli ultimi giorni l’azienda sunnita abbia tranquillizzato i fan riguardo cambi delle formule di gioco e delle risorse in-game, è stato doveroso anche dichiarare la sicurezza rispetto alla vendita di dati e alle pubblicità invasive. Il director Steranka ha ribadito in modo abbastanza lapidario che non ha alcuna intenzione di snaturare l’aspetto del gioco né di doversi servire di un titolo mastodontico per pubblicizzare altri software.
Beh, di certo delle pubblicità invasive è semplice accorgersene, ma riguardo cessione di dati a terzi possiamo quasi solo fidarci della loro parola!